Mariano Fortuny, palazzo Fortuny e alcune meraviglie

Ho chiuso il mio post precedente minacciando di parlare di Mariano Fortuny. In realtà non intendo farlo. Nella mia mente  tanto lui, quanto il  suo Palazzo sono indissolubilmente legati ad alcune delle mostre più toccanti della  mia vita: a queste voglio accennare.

Palazzo Fortuny è stato infatti in diverse occasioni teatro della  fortunata collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e Axel Vervoordt, raffinato collezionista, squisito esteta, sensibile artista.

Non so nemmeno se sia possibile definire mostre gli allestimenti che Vervoordt ha pensato e curato.  Sono, piuttosto, percorsi iniziatici, sapienti accompagnamenti ad esperienze estetiche profonde. Lasciarsi condurre in profondità da ciò che propongono produce un incontro con l’Ineffabile.

Il primo incontro è stato con Artempo, poi Infinitum, quindi l’ultimo, TRA: edge of becoming (mi spiace, è un video ma mi consentono di esportarlo solo come link), nel quale la meta del curatore era di accompagnare ad esperienze trasformative, la forma più raffinata di esperienza estetica che l’arte può offrire.

Sono uscita, come mi accade solo nei grandi incontri, dopo ore, un poco stordita, ma contemporaneamente in contatto e svelata a me stessa. Difficile dire quale tra le opere, a quale piano del palazzo, in quale successione e dialogo con altre opere, mi abbia maggiormente toccata.

Sicuramente, ho faticato ad uscire da una stanza raccolta e buia che ne conteneva solo due.

una di Lygia Pape, importante artista brasiliana morta nel 2004.

Pensate di essere in un buio profondo, di incontrare una cella, che in quella cella, che appena vi contiene, da una fessura  pura la luce vi raggiunga e illumini, vi riconosca e sappia il vostro nome più intimo e profondo.

E poi immaginate di uscirne e incontrare l’altra opera: una pala minuscola del Franciabigio, dove San Franceso riceve le stimmate, senza più sapere nulla di Sé, abbandonato alla luce di chi tutto di lui conosce.

Naturalmente se ripensassi ogni opera, ogni insieme di opere, ad ogni piano ritroverei altri momenti, altre epifanie del Sé, ma vi lascio con questa. Purtroppo la mostra ha chiuso, ma ce ne saranno altre e io vi avviserò.  Il catalogo comunque si trova e vale la pena acquistarlo anche senza aver visitato la mostra.

Informazioni su ceciliamacagno

Art therapist, artist,
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