Certe Vecchie Persone: Marigold Hotel

Buon giorno a tutti quelli che mi leggono. Rieccomi! un’ondata di impegni lavorativi mi ha tenuta lontana da questo spazio che è diventato una casa particolare, con amici che la mantengono aperta e abitata quando non ci sono.

ringrazio tutti coloro che mi leggono e oggi, in particolare, chi ha  commentato con delicatezza “Dal luogo delle origini”. 

Mentre ero immersa nelle mie dense attività mi sono regalata qualche spazio di svago andando a vedere alcuni film che mi incuriosivano. Tra questi Marigold Hotel, delicato, triste, allegrissimo, struggente, riposante.

Nel film, uscito da poco, Certe Vecchie Persone decidono di partire per l’India dove, a Jaipur, un giovane albergatore ha avuto l’appassionata intuizione di creare un Hotel  per anziani inglesi in difficoltà economiche.

Ognuno si mette in viaggio da vite diverse, per diverse ragioni e senza conoscersi. Si ritroveranno tutti insieme prima sull’aereo, poi nell’Hotel.

Il Marigold si rivela diverso dall’Hotel delle Meraviglie prospettato dalla pubblicità, ma ciascuno dei protagonisti incontra qualcosa che cambia la sua vita. Passioni, desideri e inclinazioni mai vissuti, traditi o sopiti da tempo, si risvegliano e prendono nuove forme. Rapporti di coppia usurati e forse da sempre malcombinati si sciolgono; solitudini si incontrano e risolvono. La paura e il dolore  legati ad una malattia potenzialmente invalidante, vengono affrontati con una forza animata dal poter stringere nuove e più intime relazioni e dalla prospettiva di poter essere nuovamente creativi.  Anche la morte, che inevitabile arriva per uno degli ospiti, trova modo di essere vissuta e pianta con dignità.

Viene voglia di aprirne uno, cento di questi Hotel in cui persone che invecchiano possano trovare un modo vitale per farlo; dove siano accudite senza diventare ombre per la necessità di una intera società di distogliere lo sguardo dal decadere della forza e della bellezza. Dove si possano offrire soluzioni umane quando la fine dell’età produttiva determina ristrettezze economiche e conseguente avvilimento. Dove le voci, quando la salute lo consente, non vengano ridotte a balbettii inascoltati, i bisogni a pretese, il decrescere della forza fisica ad impotenza. Dove la conoscenza della vita possa essere offerta a chi è più giovane per sostenere e indirizzare.

anche il giovane albergatore cambierà, sostenuto nel diritto ai sogni da realizzare

I protagonisti sono assolutamente meravigliosi.

Come sempre fantastiche Judy Dench e Maggie Smith; struggente Penelope Winton nel ruolo dell’antipatica; frizzante come sempre Celia Imrie. E i Vecchi Signori? Tra tutti emerge Tom Wilkinson, il versatile Ronald Pickup gestisce con misura il ruolo del vecchio seduttore che nasconde il bisogno di affetto dietro la ricerca dell’Ultimo Accoppiamento, sottile Bill Nighy nella parte del marito paziente e silenzioso.

Dev Patel nella parte dell’intraprendente giovane indiano diverte, commuove, convince.

Informazioni su ceciliamacagno

Art therapist, artist,
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4 risposte a Certe Vecchie Persone: Marigold Hotel

  1. elena ha detto:

    bella idea aprire un hotel per (anziani) artiterapeuti e persone sensibili in genere…

  2. MELANIA ha detto:

    sembra un film davvero interessante cecilia l’idea mi piace , cecherò di vederlo ciao melania

  3. semifonte ha detto:

    un piccolo appunto su un grosso punto.
    Tu dici “un giovane albergatore ha avuto l’appassionata intuizione di creare un Hotel per anziani inglesi in difficoltà economiche”. Io dico, no: un vecchio (vecchio e decrepito) edificio è sull’orlo, basta poco perché crolli definitivamente. Vecchio e decrepito, ma affascinante rovina, anche. Un giovane vuole salvare l’edificio e la storia che porta con se, anche familiare e quindi si inventa un uso: albergo per …..
    Mi sembra cioè che il fim vibra perché vibra in tanti di noi la voglia di abitare edifici che abbiano storia piuttosto che semplici contenitori, magari molto funzionali come potrebbe essere un resort a 5stelle. ma la storia (la bellezza) di una casa è come la storia (la bellezza) di una persona (adulta), la si percepisce a partire dalle rughe, credo.

    • ceciliamacagno ha detto:

      Caro Semifonte, hai assolutamente ragione, ma quest’altro punto di vista è per me un sentire condiviso in presa diretta con chi con me assisteva alla proiezione, e pertanto insieme privato e intimo, non pubblicabile. Ma ti ringrazio di avere dato voce, in maniera così precisa e preziosa. >—-Messaggio originale—-

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