Forse adesso sono pronta veramente: lo spazio per comunicare s’è riaperto…Da qualche notte, mi sveglio abitata da pensieri su cosa potrei scrivere. E ricordo sogni collegati con l’arte che porto avanti. Il grande regista dei sogni mi sospinge.
Questa notte la frase era: tengo da tempo una piccola raccolta di libri dell’ottocento…
Sì, tengo una raccolta di libri della fine ottocento, primi novecento di valore nullo, spesso molto macchiati e con vaghe muffe, pagine che si dissolvono sotto le dita. Libri di quelli che ai mercati delle pulci vengono venduti a scatoloni. I piccoli antiquari, svuotate cantine e solai, selezionate le cose apprezzabili, cercano di ricavare così qualcosa da ciò che altrimenti butterebbero. Li uso per farne altered books e collage. Molti sono catechismi, salmi…
Sabato stavo lavorando a una tecnica mista, un piccolo lavoro su carta vecchia, parole tagliate e cucite, sovrapposizioni di seta e organza. Le Trasparenze stanno ancora lavorando in me e io con loro.
Ho aperto, ad un certo punto a caso, un librino nero, senza nemmeno guardarne il titolo. Era un libro di devozioni mariane e si è aperto a caso sulle litanie. La Mater Gaudiosa, la Mater Dolorosa.
Un momento che mi ha toccata profondamente. Frequento da un tempo che mi sembra sempre,
un tempo che data all’infanzia, ma che appartiene anche al tempo eterno, a quello circolare
nel mio modo laico e insieme mistico le Litanie. Nella loro poesia ho sempre profondamente vissuto l’incontro con quelli che vivo come misteri del femminile: l’annunciarsi della vita, con un frullare angelico di ali nel ventre, diventare mistero vivente nell’arrotondarsi del ventre, come nella Madonna del Parto e poi Porta, Janua Coelis… e un non più potersi ritrarre dalla vita che chiama alla presenza. Presenza che non è sapere su o intorno a, ma è essere, stare, accettare…
è Resa
quanto divario tra tutto questo e il quotidiano, e il limite dell’umano, il mio limite. Eppure questo sfondo sta dentro e intorno, contenitore e contenuto e mi regala dolcezza, speranza…
che bello rileggerti 🙂
ben tornata!
ciao cecilia, ti consiglio un’artista..si chiama ketty tagliatti, un salutone
Resa… inaspettatamente (un attimo prima di scriverla pensavo di dirti, qui, altro…) mi suona come “restituita”! Nasce subito la gratitudine. Anche per il limite, perchè dice moltissimo, della Presenza. Con affetto Elena