Riprendere a scrivere mi porta a rileggermi. Ci sono temi e fili che si presentano, svaniscono. Altri sono più insistenti: rimangono per un po’ prima di andarsene, in cerca di una forma anche se provvisoria…
…sì, per me le forme, anche le più apparentemente definite o definitive, sono solo provvisorie… fa fatica trovare quella che emerge in un certo momento e decidersi a farla nascere, solo perchè legata alla prospettiva del PerSempre, all’aspettativa di aver trovato la quiete permanente che, invece, sta nell’accettare la fluidità perenne; naturalmente questo, come sempre, è solo il mio personalissimo pensiero…
Tutti però in qualche modo si intrecciano, han creato negli articoli una trama in attesa… Mi sembra che ordito e trama siano fitti di esplorazioni sull’estetica, il mondo femminile, lo spazio creativo, l’arte terapia
Percepirlo nell’esperienza, saggiarne l’origine possibile, la bontà, i confini e contemporaneamente l’infinitezza: questo è il prossimo articolo a puntate che sta prendendo forma…
Rileggendo Certe Vecchie Signore (uso il titolo principale, gli articoli formano una serie, ci sono anche una prima, e una terza parte), mi sono trovata a pensare all’Essere, al Saper Stare, allo stretto legame con lo spazio creativo come qualità della Via per l’invecchiare, come dire?, con dolcezza… Mi son ritrovata a guardare le immagini scelte, a riconoscerle come ancora profondamente buone per me, a chiedermi quali altre… Poi stamattina mi è arrivato in dono da un ammiratore conosciuto un link su una serie fotografica che mi ha incuriosita e commossa: fotografie di sorelle, sempre le stesse, sempre loro dalla giovinezza all’invecchiare (al morire anche, sì), che posto per voi qui di seguito. Ringrazio, con amore, chi me l’ha regalata. Eccola, cliccate la foto: troverete questo reportage di una vita