Mentre la vita accadeva nel frattempo un poeta a me infinitamente caro se n’è andato.
Ho iniziato a leggere Seamus Heaneygrazie ad un libro di T.H.Ogden, Conversazioni al confine del sogno. Non ho più cessato.
Mi ha accompagnato, tenuto, guidato con le sue poesie; è stato una sorta di compagno interno, ha dato voce per me, mi ha consolata; è entrato nelle mie reverie e perfino nei miei sogni, come accade quando si trovano parole e suoni che corrispondono a quelli interni, che ne fanno vibrare il ritmo, ne esaltano il sapore e il profumo, ne saggiano e restituiscono la consistenza, e ne illuminano i colori.
Una delle sue poesie, Dalla repubblica della coscienza, è diventata, verso dopo verso, capitolo dopo capitolo, l’indice poetico in Trent’anni di arte terapia e danza movimento terapia, il libro che con la mia amica Isabella Bolech, ho curato per il trentennale di Art Therapy Italiana.
Ed è con questa poesia che lo voglio salutare. Anche se in ritardo.
Dalla Repubblica della Coscienza
I
Quando atterrai nella repubblica della coscienza
c’era così silenzio quando i motori si fermarono
che potevo sentire un chiurlo in alto sopra la pista.
All’immigrazione, l’impiegato era un anziano
che aveva fabbricato un portafoglio dal suo povero cappotto
e mi mostrò la fotografia di mio nonno.
La donna alla dogana mi aveva chiesto di dichiarare
le formule di guarigione e gli amuleti della nostra tradizione
per guarire il mutismo e allontanare il malocchio.
Nessun facchino. Nessun interprete. Nessun taxi.
Ti sei portato il tuo stesso fardello e molto presto
i sintomi del tuo strisciante privilegio scompariranno.
II
Lì la nebbia è un presagio terribile ma un fulmine
rivela beni universali e genitori appendono
agli alberi durante i temporali bambini dondolanti.
Il sale è il loro prezioso minerale. E conchiglie
sono appoggiate all’orecchio durante le nascite e i funerali.
Il fondamento di tutti gli inchiostri e i pigmenti è acqua di mare.
Il loro simbolo sacro è una barca stilizzata.
La vela è un orecchio, l’albero una penna in pendenza,
lo scafo è a forma di bocca, la chiglia di occhio aperto.
Alla loro inaugurazione, i leaders
devono giurare sostenendo leggi non scritte e piangere
per espiare la loro presunzione di ricoprire l’incarico –
e per affermare la loro fede nel fatto che tutta la vita proveniva
dal sale delle lacrime che il dio del cielo pianse
dopo aver sognato che la sua solitudine era senza fine.
III
Ritornai da quella frugale repubblica
con le mie due braccia unica misura, la donna della dogana
aveva insistito che la mia indennità fossi io stesso.
L’uomo anziano si alzò e mi fissò dritto in faccia
e disse che era stato ufficialmente riconosciuto
e che io ora avevo una doppia cittadinanza.
Egli quindi desiderava che quando tornassi a casa
considerassi me stesso un rappresentante
e di parlare per conto loro nella mia lingua.
Le loro ambasciate, mi disse, erano ovunque
ma gestite in modo indipendente
e nessun ambasciatore sarebbe stato mai sollevato.