La ragione e il sentimento

No, non è un titolo mio. Lo sapete già. Jane Austen mi si è ripresentata con forza mentre leggevo un libro leggero. Uno di quelli da cui mi lascio attrarre quando sono troppo piena.

Eccomi là: carica di pensieri, progetti, incombenze anche piacevoli da sbrigare. Compiti che amo appassionatamente e in cui mi riconosco, ma che quando si coagulano in uno stesso momento mi rinnovano l’ansia del Tempo e dei modi per viverli senza lasciar andare alla deriva tutto ciò che rende amabile la quotidianità. L’ordine che mi è necessario ( quello: non l’ordine tout court), la colazione fatta con calma con il mio ammiratore conosciuto, pasti ben cucinati (che non vuol dire elaborati), le amate rose da scapocchiare, una chiacchierata con gli amici…

Il libro si intitola Il risveglio della signorina Prim.

Il romanzo è quasi per intero una citazione di Jane Austen e  un omaggio a Jane Austen. Non è alta letteratura, è risolto solo in parte, non ha la sottile vibrante ironia dei libri della Austen, ma l’autrice Natalia Sanmartin Fenollera, è riuscita a creare un luogo in cui farci rivivere per qualche ora un mondo di delicatezza, di  dialogo e confronto e scontro, anche, tra ragione e sentimento; non visti come caratteristiche femminili e maschili, ma come una sottile continua contrapposizione anche all’interno di ciascuno dei personaggi.

e, come una sorta di Pandemoniun, l’insieme può essere letto come un dialogo tra parti interne che si vanno a mano a mano delineando. Una funzione di sentimento talmente connaturata da non poter essere pensata, una funzione di pensiero che può essere resa meno rimossa e viceversa. Un femminile non confuso con il sentire stereotipato dell’essere miti e buoni, un maschile che mette in luce un suo proprio sentimento. Un mondo di percezioni e di bellezza abbastanza differenziato da nutrire pensiero e sentimento; solo l’intuizione è un po’ trascurata e confusa con un percepire quasi paranormale.

Per strutturare il suo romanzo Natalia Sanmartin Fenollera inventato una Comunità, creata  da persone che desiderano spegnere il rumore che la vita d’oggi produce nelle mente e nell’anima.Una comunità dove la protagonista, la signorina Prim, capita per caso per arrivare a poco a poco a conoscere  ore dedicate a una vita su misura, in cui ciascuno scopre chi è e quindi cosa vuole fare, alla cura di bambini eccezionali che sono il ponte verso la parte non visibile del mondo perchè vivono a pieno quella concreta; un mondo dove è impensabile non offrire una buona merenda  insieme allìascolto e al dialogo a chi bussa alla porta; in cui riflessioni e emozioni,  il senso del tatto e quello del tempo sono costantemente richiamati all’attenzione, mentre sottilmente si profila un Oltre.

All’interno di questo  romanzo/citazione di J.Austen,  ne viene citato un altro, Piccole donne e mi son trovata d’accordo con l’autrice sul fatto che l’infanzia di una bambina senza quel libro dev’essere come una landa desolata, lo è stato  soprattutto per tante delle bambine ora grandi senza traccia e consiglio che ho incontrato molte volte e continuo ad incontrare

Dalla versione cinematografica del 1994

Non so se  si legga ancora, so di averlo regalato e consigliato. Non so nemmeno se  si legga ancora Jane Austen. Ma, di nuovo, mi sono trovata a consigliarla. Forse a quasi 60anni sono ormai veramente di un’altra epoca.

Dopo uno scambio e  riflessione con il mio ammiratore conosciuto che giustamente sosteneva  che forse oggi ci sono molti altri libri come Piccole donne, ma adatti al nostro mondo e io non li conosco per età, è che forse il risveglio della Signorina Prim è uno di quelli. Non impegnativo, ma capace di veicolare per qualche ragazza,  e qualche donna un mondo in cui riconoscere qualcosa e da cui imparare qualcosa.

E il sentimentalismo? sì, c’è anche quello ma si fa riconoscere con facilità.

 

 

 

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Una risposta a La ragione e il sentimento

  1. elena ha detto:

    vero: Piccole Donne è un fundamental della mia generazione di ragazze… seguirò il tuo consiglio con la signorina Prim per mia figlia… grazie!

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