Maggio è mese sontuoso, i verdi di Aprile si saturano e con loro i colori dei fiori, i sapori delle fragole, dei piselli, delle erbe di campo che diventano più amare e dure e bisogna proprio cuocerle…
Per me è anche mese di nostalgie… Nata in famiglia cattolica, da piccina andavo ai Rosari serali. Piccola e magra, tutta ricci ingarbugliati e vestiti smessi aspettavo le uscite per quel che raccontavano al sentire. Prima di tutto era questione di odori: le rose, il ligustro e a fine mese il fieno appena tagliato, selvatico e inebriante. Non sapevo ancora che nome avessero i profumi, direi che diventavo quei profumi, così come mi accadeva di essere una con la luce di mercurio, o con il contatto di chi avevo o mi teneva per mano. La nonna, le sorelle.
La strada era anche rumori: chiocciare di galline, abbaiare di cani, chiacchiere che provenivan dalle corti. Semplicità e un arrangiarsi: ero nata e abitavo nella parte povera della città.
Quello della chiesa, una volta entrata era odore di incenso e povertà, di bambini poco lavati e delicati profumi di ragazze. Quasi tutte donne stanche e vecchie, con nipoti di varia età. Le donne in nero per la maggior parte; un nero che sapeva al naso di lana vecchia e naftalina. Avevo sonno e cercavo di resistere ma poi tra il calore e il cullare delle preghiere litanie crollavo a poco a poco addosso a mia nonna Maria (eccola bambina…). Era come dire? tutto appropriato.
Nostalgia di una presenza di sè come solo i bambini…ero lì e ogni cosa era indissolubilmente anima e corpo.
La Sensazione nutriva il Sentimento.
Mi è rimasta una traccia importante, un amore per le Litanie Lauretane che è amore per la profondità del femminile e di una capacità di Sentimento che solo femminile non è.
Mi è rimasto il senso del sacro e il ritrovarmi a volte, senza averlo preordinato, sulla soglia dei Misteri…Mi basta una rosa che sfoglia petali e profumo e la mia anima ricorda.
i tuoi lavori sono davvero molto belli! mi risuona così tanto questa poetica degli oggetti del passato…