Tra gli autori che vorrei non avere mai letto, per poterli incontrare ora, c’è Marguerite Yourcenar. Ricordo l’ingresso del suo scrivere in me, come un fatto dell’anima e della mente. Rileggere? sì, rileggo. Ogni volta un’emozione antica e nuova.
Qui sotto trovate qualcosa di piccolo ( la meraviglia per le cose piccole e la gratitudine…) che prende per mano chiunque scriva con passi d’uccello, fiati di nuvole, esitando sulla soglia tra visibile e invisibile per poi lasciarsi scivolare.
I trentatré nomi di Dio (Marguerite Yourcenar)
1. Mare al mattino
sorgente nelle
rocce sulle pareti di
pietra
a notte
su un’isola
dei cigni
bell’arietepecora.
della vacca
il muso selvaggio
del toro
paziente
del bue
nel focolare.
zoppo
che attraversò
affollata
andando verso la morte.
L’odore dell’erba.
La sabbia e
la cenere
atteso tutta
la notte, intirizzito,
di che placare la sua
fame all’aurora
che agonizza nella gola dell’
airone
che entra in
contatto
con le cose
e quello che guarda
della
percezione
umano
di una bevanda
fredda
o calda
che spuntano
dalla terra
a primavera
e un bambino invalido
corre
libero
— dei —
cani
che si abbeverano
con i loro piccoli
sopra un lago
ancora mezzo
ghiacciato
silenzioso
Il tuono
fragoroso
fra due amici
da est,
entra dall’orecchio
destro
grazie Cecilia! Mi sono accorta di conoscere quasi tutti questi nomi (i cammelli no, non sono nella mia esperienza) perché nel leggere ciascuno mi nasce un sì immediato di riconoscimento (in particolare il numero 11 sì si assolutamente lo riconosco). Se non fosse troppo ardito, mi cimenterei in una lista personale dei nomi di Dio, mettendo sicuramente anche il tuo “fiati di nuvole” e un abbraccio, che ti mando ora.
Cara Elena, sarebbe bellissima una tua lista di nomi…
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