curricula

Wislawa Szymborska, Scrivere un curriculum

da: Vista con granello di sabbia, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi

Che cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.

E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.

Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.

E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

Perchè questa poesia

Ho pensato che partendo a raccontarmi da questa poesia vi avrei dato la possibilità di conoscermi meglio.

Ora aggiungo notizie più concrete, ma poche

sono, lo sapete arte terapeuta da tempo e ormai anche didatta e supervisore per Art Therapy Italiana lo sono da tempo.

continuo ad essere sempre la stessa: appassionata, veemente, delicata, ruggente, ingombrante

continuo a creare, a scrivere e a essere d’accordo con l’ironica  e tagliente  lista di SzymborsKa: per questo non scrivo il mio numero di scarpa; per continuare quando ho tempo a parlare  con me stessa e a scrivere da dove mi incontro e non da dove mi evito

 

 

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