Non mi sono riconosciuta come artista per molto tempo. La liberazione è arrivata nel momento in cui ho smesso di pensare che quando creavo dovevo fare arte e ho cominciato a immergermi nel lavoro obbedendo solo a ciò che mi chiamava, seguendo ciò che si presentava nel momento di quell’eterno presente che è il creare. Ora mi limito ad essere me stessa mentre creo le mie opere.
In questa pagina ne potete vedere alcune, appartengono ad un unico ciclo che esplora l’eredità che le generazioni nate dopo una guerra, o gli individui nati da genitori gravemente traumatizzati, si trovano ad affrontare. Fa parte della mia storia, certamente, ma non solo.
Giacca per signora
I camicini sono nati da uno vero dell’ 800, delicato da sembrare carta che parlava del tempo che passa portando da baimbo in bimbo storie e affetti, ma è anche eterno, ciclo della vita…
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Metto qui si seguito una serie in cui il ricamo l’ha fatta da padrone: Memories before me Sono oggetti artistici molto piccoli…
Come, dicevo… sono molto piccole e non sono molto capace di fare foto adeguate.
Ce ne sono altre, montate a libro su stoffa di lana grezza e spessa, avorio
E ecco un’altro libro d’artista
Il libro è un pieghevole, dotato di tasche per inserire le immagini…
ed eccolo intero, non metto tutte le immagini….
E i teatrini? solo uno, gli altri sono in fase di composizione…
Questo blog arriva come una piccola sorpresa, una farfalla leggera che nessuno si aspettava entrare dalla finestra… ed eccola lì tutta colorata e leggera, porta un brivido di meraviglia. Sentirti raccontare te stessa, e vedere le tue cose, mi porta la stessa naturale, leggera, colorata meraviglia….
Grazie Camilla! spero sia stimolante e porti sempre un po’ di meraviglia. un abbraccio
incomincio commentando le opere, più immediate, per me, degli scritti.
seguo con emozione il racconto dei materiali, che intrecciano fili, a volte morbidi e trasparenti, a volte duri e legnosi. tutti da tessere.
mi immagino con affetto le mani che hanno tenuto insieme i pezzi della storia, che mia, tua, nostra, non ci lascia mai
e gioisco del nascere delle tue opere, compagne del tempo
mimma
Ad altre opere allora! mie, tue, insieme o no. facendone qualcosa che partito dalle nostre storie faccia bandiera per quelle di tante altre.
cara Cecilia, un sito aperto e in movimento,
un invito delicato e fermo al quale rispondo con emozione,
un bel modo di esserci,
grazie, a presto,
evita
Cecilia! nella mia imperdonabile imbranataggine tecnologica, non ero mai riuscita a vedere questa galleria delle tue opere… sono sorpresa e commossa, da quanto inaspettatamente mi sento toccata, e se dovessi dire dove, mi ritrovo una stanza dentro che … certo… solo poco frequentata… ma ben nota… Quando parli di storia e di traumi delle generazioni precedenti, ma anche di ambarabacciccìcoccò…! …. ti sono proprio grata, per la delicatezza assieme al modo diretto…
Cara Elena, ciao. Nel leggerti mi sono commossa anch’io. è molto importante sapere che posso, possiamo trasmettere qualcosa che va al di là di noi stesse. grazie e un abbraccio:. Ma: Le mer in “Lo Scafandro e la Farfalla?
>—-Messaggio originale—-
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