Dedico Oche, bella poesia di Aghi Mishol , poetessa israeliana che amo molto, a tutti coloro che la possono capire.
Aghi Mishol
Oche
Epstein, l’insegnante di matematica, amava interrogarmi alla lavagna. Diceva che la mia testa era adatta solo ai cappelli. Diceva che un uccello con un cervello come il mio avrebbe volato a ritroso. Mi spediva a far razzolare le oche.
Ora, passati molti anni da quella frase, seduta sotto la palma con le mie tre belle oche, penso che forse fosse lungimirante, il mio insegnante di matematica, e che avesse ragione,
giacché nulla mi dà più gioia che vederle ora mentre piombano sul pane sbriciolato, agitando la gaia coda, raggelandosi immobili per un attimo sotto le goccioline d’acqua che spruzzo loro addosso dal tubo, rizzando il capo mentre il loro corpo si protende come ricordando laghi lontani.
Ormai il mio insegnante di matematica è morto e morti anche i suoi problemi che non riuscii mai a risolvere. Amo i cappelli, e sempre a sera quando gli uccelli tornano nell’albero, cerco quello che vola a ritroso.
La formazione come artista ha preceduto quella come arteterapeuta. Non so dire quale tra le due attitudini sia più vocazionale; quello che è certo è che ora dialogano strettamente e si nutrono reciprocamente. Impensabili l'una senza l'altra.
Il sito è cresciuto. ora trovate articoli, immagini: è cambiato. Sono cambiata anch'io. Sono didatta, supervisore. Sono invecchiata. Mi sono trasferita. Alcune cose però sono rimaste uguali: la mia passione e il desiderio che rispondiate, di trovare i vostri commenti, le vostre critiche, le vostre proposte. se cliccate sulla riga blu entrate in una pagina dove possiamo scambiarci idee, pensieri, sentimenti...
Provate: aspetto la vostra voce!
grazie per questo dono!